La parola serendipità è abbastanza recente. Fu per così dire inventata nella metà del ‘700 dallo scrittore Horace Walpole, noto soprattutto per un romanzo intitolato Il castello di Otranto, considerato il primo romanzo gotico nella storia della letteratura. Il 28 gennaio 1754 Horace Walpole scrisse una lettera a un amico, un certo Horace Mann, raccontandogli di una interessante scoperta che aveva appena fatto riguardo un antico stemma. Questa scoperta in verità è quasi di quel genere che io chiamo serendipity, una parola molto espressiva che, giacché non ho niente di meglio da raccontarti, cercherò di spiegarti: la capirai meglio per derivazione che per definizione. Una volta lessi una favola intitolata The Three Princes of Serendip: nel corso dei loro viaggi le loro altezze scoprivano continuamente per caso e per sagacia cose che non andavano cercando: per esempio uno di loro scoprì che un mulo cieco dall’occhio destro era passato per la loro stessa strada di recente, perché l’erba era mangiata solo sul lato sinistro, dove era più brutta che sul destro – ora capisci cos’è la serendipity. E quindi sappiamo che la parola serendipità è stata usata per la prima volta da questo scrittore ispirato da una favola probabilmente di origini orientali (Serendip è l’antico nome dello Sri Lanka) .Questo fenomeno si chiama serendipità: succede quando hai la fortuna di trovare o di scoprire qualcosa che non stavi affatto cercando. Diverse scoperte scientifiche sono avvenute così. Cristoforo Colombo trovò l’America mentre cercava di raggiungere l’India. Alexander Fleming scoprì l’antibiotico perché in una provetta si era formata la muffa. Il viagra è nato durante la sperimentazione di un farmaco per curare i disturbi di cuore.I post-it, che poi hanno fatto la fortuna della 3M, sono nati così. Furono la soluzione a un problema che nessuno ancora aveva capito di avere. E nacquero grazie a un errore, a una scoperta fatta da Spencer Silver mentre stava cercando di ottenere una cosa del tutto diversa. Bisogna tenere presente che colui che cerca vuole conferme di una realtà che già conosce e che esiste, la serendipity non sa, ergo è stupore e immaginazione: sensazione di sorprendente creatività.