Less is more è una locuzione di lingua inglese che arriva dal mondo dell’architettura. Letteralmente, significa “meno è di più”. Nasce da una nuova filosofia che rivoluziona il concetto dove, la progettazione di grandi opere architettoniche, persegue l’opulenza e la complessità del design. “Less is more” sconfessa e supera, di fatto, questa concezione. Affermando, al contrario, che il miglior risultato, il “più”, si ottiene costruendo un edificio ispirato concetto dell’essenzialità “il meno”. Una filosofia che, dal settore dell’architettura, ha trovato successivamente impiego anche in altri ambiti. Ludwig Mies van der Rohe, utilizzò questo principio come fondamento di una nuova progettualità, un’architettura che non guardava più allo sfarzo e alla complessità di risultato come qualcosa di positivo. “Less is more” è diventato poi nei decenni che hanno seguito l’opera del van der Rohe, un principio poi traslato dall’architettura al design industriale al settore tecnologico, al fashion e anche al design della comunicazione. Rientrano nel novero dei brand: Apple, per restare al comparto tecnologico, e noti marchi della moda, come Prada e Armani. Una filosofia che, applicata alla vita di tutti i giorni significa essenzialmente occuparsi di cose che hanno un chiaro obiettivo. Nella cura della casa come nell’organizzazione del lavoro, dove la regola di base è quella di fare tutto in base al tempo disponibile senza sovraccaricarsi ma anche senza rinviare. Due mondi nei quali la costruzione degli ambienti circostanti può condizionare lo stato emozionale. Less is more vale sempre. Ogni volta che creiamo un progetto, guardiamolo e chiediamoci: cosa possiamo eliminare per rendere il progetto più efficace?