Parlare di cibo è facile, ma saper comunicare il cibo è cosa piu ardua, è necessario all’interno della propria strategia di content marketing ricorrere alla tecnica dell’ emotionalizing storytelling. Alla base dello storytelling vi sono coinvolgimento, sentimenti, emozioni, valori. Una buona storia per funzionare deve caratterizzarsi per una trama definita, vera, coerente, chiara e semplice. Le storie coinvolgono emotivamente le persone, le inducono al coinvolgimento attivando spontaneamente un meccanismo virale. La comunicazione visiva è immediata, trasmette sensazioni, attrae. La parola e l’immagine danno sapore e i content diventano un ingrediente necessario che arricchisce l’esperienza d’acquisto. Mangiare è da sempre un’azione condivisa tra persone e i social non sono altro che il luogo in cui si creano nuove community. Diversi sono gli elementi di matching tra queste due realtà, tra i più importanti: la natura conviviale e l’aspetto dell’influenza peer to peer. La socialità e la tavola, intesa come mezzo per fare nuovi incontri e nuove esperienze, sono elementi essenziali e un certo tipo di cucina o abitudine alimentare diventa importante elemento di interesse, di apprendimento e di community building. Il cibo diventa un oggetto relazionale e il web aiuta a costruire una relazione, diventa un importante mezzo di narrazione che deve richiamare l’intimità, deve soddisfare il bisogno più evoluto di ricerca, di espressione di sé che fa parte della natura umana, sapendo di poter contare su un effetto virale. Il cibo è #unaformadigentilezza … al comunicatore il compito di narrare con #ivstile
comunicare il cibo con la narrazione emotiva *emotionalizing storytelling*
Posted: 9 Aprile 2018